Siamo in una situazione a dir poco delicata in cui ognuno sta costruendo una propria nuova quotidianità a seconda della situazione che si è trovato a “subire”. Un momento totalmente al di fuori dalla norma nel quale sono saltati schemi, abitudini, progettazioni e previsioni per il futuro. Fortunatamente siamo dotati di grandissime capacità di adattamento che ci permettono di accettare con più facilità i cambiamenti ma con un prezzo emotivo che può essere salato. Stanno passando i giorni, le informazioni dal mondo non sono molto chiare e in molti abbiamo deciso, per salvaguardarci, di non seguirle nemmeno più in attesa che tutto torni alla “normalità” cosa che sappiamo sarà abbastanza lontana nel tempo, sempre che avvenga. La notte facciamo sogni particolari, tendenzialmente legati al passato perché il futuro non ci permette di sognare.

Le incertezze economiche, i cambi di formazione, i nuovi strumenti che volenti o nolenti stiamo imparando ad utilizzare, i nuovi gestionali, le riunioni online, tutte le piattaforme di servizi di conferenze in remoto, gli spazi e i tempi di lavoro in promiscuità con quelli privati, sono solo alcuni dei motivi di confusione ai quali giornalmente siamo sottoposti.

Spesso sentiamo che qualcosa sta mancando, ma non siamo sicuri che una parola di conforto possa fare la differenza, che dell’attenzione ben riposta potrebbe renderci la giornata migliore, che l’empatia, quella parola tanto abusata negli ultimi anni per dire spesso poco e niente, oggi possa riacquistare il suo vero meraviglioso valore e significato.

Mi sono quindi chiesta come counselor e designer quale possa essere il mio ruolo in questo momento, in che modo io possa offrire la mia collaborazione con chi sente la necessità di un intervento all'interno dell'azienda per cui lavora (o della propria azienda).

Le relazioni e la comunicazione sono la mia specialità e posso assicurare che un buon allenamento alla comunicazione efficace possa migliorare le relazioni e di conseguenza la fiducia, il senso di appartenenza, il sostegno reciproco e soprattutto una rinnovata responsabilità personale.

È necessario costruire un nuovo paradigma nel quale la dimensione dell’IO incontri quella del TU per arrivare a co-creare un NOI.